Donne
e cavalli: la fierezza, la dolcezza, la forza elegante. Per il
“Paliodonna” Giovanni Cavazzon, pittore della donna e
sensibile ritrattista, prepara una sorpresa. L’artista a cui si
deve lo “stendardo” che vale appunto come palio della vittoria
(serena nudità della donna, sinuosità composta dal cavallo:
chiome, criniera, coda al vento), poteva non cedere al fascino di
questo appuntamento? E così dal 25 agosto all’11 settembre la
Basilica delle Grazie ospita una sua mostra.
Ma c’è
dell’altro ancora. Elisa Gagliardi Mangilli, nobile e parente di
campioni di questo bellissimo sport, bella e brava quanto basta,
sarà infatti al centro di un’opera di Cavazzon ancora dedicata
a “Paliodonna”. Al centro davvero, nel senso che il ritratto
della capitana apparirà in mezzo ai ritratti di splendidi
cavalli. Ritratti, proprio così. Ciascun cavallo con una sua
psicologia. Occhi dolci, occhi fiduciosi, intelligentemente docili
e fieri. Soprattutto gli occhi. Nei ritratti di Cavazzon non
“mancano”, non sfuggono: c’è un rapporto autentico con la
persona. Li abbiamo visti recentemente ai Colonos di Villacaccia,
in una rapida mostra organizzata da Artesegno. Occhi sereni, anche
nella vecchiaia, in una galleria di quadri raffiguranti la madre
dell’artista, la Borboni, Gastone Moschin.
Sono ritratti
“non-ritratti”, perché evitano la fissità nel tempo e nello
spazio. Suggeriscono anziché dire il contesto (Cavazzon non per
niente viene dalla scenografia teatrale). Doppi, molto spesso, tra
il sorriso e la pensosità di un bambino, il broncio e l’allegria;
la realtà e la sua ombra. Gioco del cartone animato. Doppi, mai
ambigui. Anzi. Più autentici, anche nella ricerca di
movimento.
Serenità e affettuosa ironia. Anche autoironia,
nell’ingombrante “timbro” che campeggia su ogni ritratto
(“Giovanni Cavazzon Artefix”). Un dispetto alle committenze
scomode, alla critica pretenziosa? Se dispetto è, davvero è
piccolo. In Cavazzon prevale l’amore.
Paola Beltrame, da
“Cavalli con gli occhi dolci fra i ritratti di Cavazzon –
Viaggo al di là della donna.”
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