|
Giovanni
Cavazzon |
Nei disegni, dove l’abilità dell’artista non può sfuggire all’occhio critico, Cavazzon è uno dei pochi in Italia che sappia delineare con naturale abilità, con percezione irremovibile, con soluzioni estetiche piene di classico romanticismo, per le linee espressive, il senso metrico della luce-colore. In lui c’è la forza pura della forma che si colloca in uno spazio di contenuta solennità. Cavazzon cerca e trova la profondità col risultato prospettico delle proporzioni, con un metodo di rigida plasticità, che può apparire neoclassico in un primo momento, invece è atteggiamento rigoroso, fra il gioco esperto delle antiche e delle nuove cadenze, l’armonia composta delle curve e dei colori che fanno risaltare i tondo, gli ovoidi dei visi e dei ritratti, modelli messi al riparo del tempo e della storia, come per una gelosia imponderabile. I
nudi di Cavazzon evocano sensazioni emotive, senza affanno; sono
dei nudi casti, mai volgari, sensuali e mai sessuali, mai erotici
e spesso eroici, sono purificazione del sentimento, evocazione
della vita e della natura, come un invito perentorio a non
scindere l’opera dal suo creatore, che sembra compenetrarlo di
quella storia che dalla pittura toscana del Trecento, attraverso
la Venezia settecentesca, arriva agli impressionisti e rientra in
Italia seguendo l’espressionismo e il realismo. |
|
|
Studi
per Venus Rosea e Venus Caerulea |