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Giovanni
Cavazzon |
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Anche per queste ragioni in alcuni ritratti il volto si moltiplica, in un’evoluzione di quel modello tradizionale che spesso ci ha abituati ad una figurazione statica. Ma ad ogni mutamento di una nostra idea, di un nostro pensiero corrisponde un mutamento dei nostri tratti somatici ed il ritratto di Anna è emblematico della molteplicità del nostro aspetto interiore. Così come il triplice ritratto di bimbo, che ferma, come in un montaggio cinematografico, diverse espressioni: sappiamo tutti come un bimbo cambi d’improvviso umore e passi d’un soffio dal riso, al broncio, al pianto. |
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triplice
ritratto di bimbo |
Anna
e il suo cavallo |