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Giovanni
Cavazzon |
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Giovanni
Cavazzon sfuma la sua immagine ricercando nella fuga di rilievi e
nel gioco di luminosità la fisionomia del Duomo e imprime
all’opera il dato di una pittura piena, dove il colore sistema
la realtà in un perimetro di sacralità intenso. La fisicità
dell’oggetto si scarnifica nella leggerezza del segno che, a
tratti, lo definisce per allusione. In tal modo San Marco e Santa
Giustina esprimono battiti di emozione mistica, anche grazie al
miracolo della luce che suggerisce all’artista di eleggere la
pietra d’Istria a fonte primaria di esaltazione delle
strutture. |
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