Giovanni Cavazzon
Sorelle mie - P.P.S Editrice – Parma, 1995

ANNA FRANK

A Westerbork
si immaginava
l’estate
dalla baracca Esse
straniti tuffi
in acque salate e blu
Ci ringorgavano
sbracati diamanti
non si respirava più
Peter così pallido
Pim galleggiava
Piano
annegava
Margot
Ma
certa notte
Auschwitz
Mamma
sulle mie vescicole
il tuo soffio
o Moortje
mi leccucchiava
Comunque addio

Eccoli i bimbi
a Bergen-Belsen
sfiniti
amici
e donne
donne
fiaccate
anime
labbra
scarne
Ma una sera una sera
quella di fine inverno
tutta una luna nera
una bava
un incendio
un viavai
di bestioline chiare
scriveva
la mano
nell’universo
l’unico verso
del mio poema



ANNA FRANK (929 - 1945) – Nata a Francoforte il 12 giugno 1929 e morta nel campo di concentramento di Bergen Belsen nel marzo del 1945 per denutrizione e tifo petecchiale. Nota in tutto il mondo per il commovente diario che scrisse nel nascondiglio di una casa di Amsterdam dove si era rifugiata per sfuggire alle persecuzioni razziali, Anna Frank non ha potuto soddisfare la sua più intima aspirazione, quella di scrivere un poema. Giorgio Belledi


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