CLARETTA
PETACCI
Claretta, mia anagòge,
la tua salata
estasi
natante
nell’oscurezza
io doppierò
da
un capo all’altro
del tuo utero tondo
cassato dal
revolver
Con il corredo del tuo impeto
i dedali
odierni
rigirerò
slombata dall’amore
in cerca
del diacritico
che ti
modificò
cerva
accanita
incomoda
l’intendimento
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CLARETTA
PETACCI (1912 - 1945) – Di famiglia borghese (il padre è
archiatra vaticano), giovane moglie di un brillante ufficiale,
conosce Mussolini e se ne innamora fino all’idolatria, come e
certamente più di molti italiani del suo tempo. Ardente,
sentimentale, con un buon talento artistico (dipingeva con
delicata vena), costruisce in poco tempo, intorno a quest’amore,
una gabbia di assolutezza in cui, deliberatamente, si isola ed
imprigiona. Segue il Duce nella disfatta, quindi nella fuga,
infine nella morte, che pare la raggiunga nell’atto di difendere
con il proprio corpo l’amante. Giorgio
Belledi
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