Giovanni Cavazzon
Intorno a Venus

Cavazzon ha portato la pittura fino al limite della realtà, servendosi di motivi e tecniche convenzionali, ma arricchendoli di sfaccettature personali e innate che attraggono l’osservatore all’interno della scena e lo coinvolgono emotivamente.

E’ necessario penetrare a fondo in un soggetto per poterlo riconsiderare e Cavazzon lo fa assimilandolo completamente nei suoi tratti fondamentali, dove è possibile riconoscere il tipico metodo della concezione romantica dell’arte.

Non a caso il processo artistico di Cavazzon insiste proprio su questi motivi, classicismo e romanticismo, in quanto l’elemento soggettivo dei suoi quadri si spiega con il fatto che è impossibile trasmettere bellezza ad un “oggetto” senza una sua partecipazione “espressionista”.

Cavazzon è artista dalla raffinata purezza del modellato, dalla disinvolta naturalezza di rappresentare il sacro ed il profano.

Le componenti culturali di Cavazzon scavano nell’arte del Rinascimento. Il suo atteggiamento, del resto, anche sul piano delle convinzioni e della poetica, è quello dell’artista da atelier, che va nella sua “bottega” ogni giorno (come ai tempi) e puntualmente, come un orafo, pone mano al suo lavoro.

Cavazzon non dipinge soltanto ciò che vede nelle cose vere del mondo degli uomini, ma anche il soffio, lo spirito, il sorriso, la luce interna o la tenebra: sa cogliere l’essenza del soggetto.

Non c’è dubbio sulla portata innovatrice dell’azione pittorica cavazzoniana; tutta la sua formazione culturale e spirituale è un appello al positivismo mitteleuropeo, dove lo scopo supremo della pittura non è solo la rappresentazione degli oggetti, ma quello di esprimere delle idee, traducendole con un linguaggio personale ed emotivo.

Eraldo Di Vita, da: “Il realismo romantico di Giovanni Cavazzon”



Venus day and night
olio su tavola, cm.50x50 (1992)


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