“È
Lui!”
L'improvviso
grido di Cleopa interrompe la sonorità della taverna.
Ma è
un attimo.
Il brusio riprende, prima indistinto e via via più
forte.
Tutti vogliono partecipare, tutti vogliono
condividere.
La locandiera, sopraggiunta e abbracciata da
quella luce, comprende ed offre a Gesù il suo piatto: vuoto, a
ricevere.
Già
si rivolge ai presenti: ad essi porterà quel pane, divenendo
ambasciatrice della parola di Dio.
Il giovane Simone,
sorpreso e stupito dallo straordinario palesamento, ne resterà
trasformato per sempre.
Lui sparì dalla loro vista.
Giovanni
Cavazzon
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Il
piatto nelle mani della locandiera ci rimanda al cerchio, forma
vicina all'occhio che scruta e osserva, simbolo di riparo e
completezza, ma anche, e per antonomasia, metafora di perfezione.
Secondo i principi pitagorici simboleggia il Cielo, mentre il
quadrato propostoci dal tavolo raffigura la Terra.
Cleopa
- Kleopas nell'originale greco - risulta essere la contrazione di
Kleòpatros che significa figlio di Padre famoso. Secondo alcune
fonti antiche, questo padre famoso era lo zio di Gesù.
Kleò-patros sarebbe perciò il figlio del fratello di Giuseppe di
Nazareth, e quindi il cugino di Gesù. Nel passo successivo (Luca
24:34)
si legge: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a
Simone”. Altre fonti citano Simone come figlio di Cleopa. Ad
oggi non si è certi di chi siano queste due figure (forse anche
un uomo con sua moglie); si sa soltanto che non sono apostoli, ma
due discepoli appartenenti alla cerchia più ampia di coloro che
si erano aggregati a Lui dopo le predicazioni e i miracoli dei tre
anni di vita pubblica.
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Cena
in Emmaus
(tributo a Caravaggio)
olio
su tavola, cm.80x80 (2009
dal
Vangelo di Luca:
13
Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per
un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome
Emmaus,
14 e conversavano di tutto quello che era
accaduto.
15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù
in persona si accostò e camminava con loro.
16 Ma i loro
occhi erano incapaci di riconoscerlo.
17 Ed egli disse loro:
“Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il
cammino?”. Si fermarono, col volto triste;
18 uno di loro,
di nome Cleopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in
Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi
giorni?”.
19 Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero:
“Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente
in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo;
20
come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per
farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.
21 Noi
speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son
passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
22 Ma
alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al
mattino al sepolcro
23 e non avendo trovato il suo corpo, son
venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali
affermano che egli è vivo.
24 Alcuni dei nostri sono andati
al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non
l'hanno visto”.
25 Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi
di cuore nel credere alla parola dei profeti!
26 Non
bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare
nella sua gloria? ”
27 E cominciando da Mosè e da tutti i
profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a
lui.
28 Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti,
egli fece come se dovesse andare più lontano.
29 Ma essi
insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già
volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro.
30
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione,
lo spezzò e lo diede loro.
31 Allora si aprirono loro gli
occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.
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