| Espressione
			di valori che cambiano e di certezze che svaniscono, il corpo nudo
			resta l’unico dato invariabile dell’esistenza, il mezzo di
			relazione col mondo, fonte dell’ossessione di molti
			artisti.Ma non per Giovanni Cavazzon, che del nudo
			artistico ha fatto il suo modo personale di fare arte, nudo messo
			in scena per dare vita ad un’azione, corpi che provocano e che a
			volte sono esposti proprio per provocare desiderio, per accendere
			ansie che non lasciano indifferenti.
 Tutte queste immagini
			che Cavazzon ha prodotto e che coltiva, testimoniano la
			sua straordinaria capacità di indagare oltre al corpo anche
			l’animo umano, senza giudizi morali o conformismi, ma con grande
			penetrazione psicologica.
 E’ sufficiente osservare i volti
			e gli atteggiamenti di opere come “Paride e Afrodite”
			e “Apollo e Dafne” per riscontrare l’accettazione nel primo
			e il diniego nel secondo (mani che attraggono e che
			respingono).
 Eraldo
			Di Vita, da
			“Il realismo romantico di Giovanni Cavazzon”
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